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Arti Marziali

Alla Festa dello Sport sono presenti le seguenti associazioni per provare diverse Arti Marziali:

Con arte marziale si intende un insieme di pratiche fisiche, mentali e psicologiche legate al combattimento. Originariamente utilizzate per aumentare le possibilità di vittoria del guerriero in battaglia, oggi sono una forma di percorso di miglioramento individuale e di attività fisica completa oltre che per difesa personale.[1]

Il termine è entrato nell’uso comune agli inizi degli anni sessanta quando vennero introdotte in occidente le arti marziali orientali e talvolta viene associata solo a queste ed in particolare alle arti marziali cinesigiapponesi e coreane. In realtà già dal 1500 i sistemi di combattimento in Europa venivano definiti in questo modo; un manuale inglese di scherma del 1639 in particolare lo utilizzava riferendosi specificatamente alla “scienza e arte” del duello di spade, facendolo derivare dal latino poiché “arte marziale” significa letteralmente “arte di Marte“, il dio romano della guerra.[2]

Oggi, le arti marziali vengono studiate per varie ragioni: ottenere abilità di combattimento, autodifesasportsalute fisica e forma di ginnastica, autocontrollo, meditazione, responsabilizzazione sull’uso della forza, acquisire confidenza col proprio corpo, sicurezza nelle proprie capacità e consapevolezza dei propri limiti. A questo scopo, in Giappone e in Cina, si pratica il taiso, un particolare tipo di allenamento associato alla preparazione atletica di chi pratica arti marziali. Alcune arti marziali sono considerate “tradizionali” e sono legate ad uno sfondo etnico, religioso o culturale, mentre altre sono moderni sistemi sviluppati da un fondatore o da un’associazione.

Varianti e scopi

Esiste una grande varietà di arti marziali sviluppate in luoghi e periodi molto diversi tra loro. In generale, esse condividono un obiettivo comune: sconfiggere fisicamente una persona, o difendersi da un’aggressione fisica. In molte arti marziali, l’apprendimento va al di là dell’abilità di combattimento, includendo l’accrescimento delle capacità fisiche e mentali.

Le arti marziali possono essere suddivise sulla base di vari criteri, fra i quali:

Una caratteristica comune delle arti marziali è la codifica di tecniche di combattimento. Un metodo tradizionale di insegnamento, soprattutto nelle arti marziali dell’Asia orientale, è la “forma” (in cinese: lu 路, in giapponese: kata 型). Questa è una sequenza di tecniche prestabilite da eseguire contro uno o più avversari immaginari; in alcune discipline sono presenti forme in cui due o più praticanti si affrontano.

In generale, nei vari sistemi di combattimento si utilizzano una o più delle seguenti tecniche: tecniche di mano (pugni, mano aperta, gomiti), tecniche di gamba (calci, ginocchia), prese, proiezioni, leve articolari, pressione su punti vitali, armi.

Per focalizzazione tecnica

Disarmato

Le arti marziali a mano nuda possono essere raggruppate in quelle che si focalizzano sull’uso di colpi e quelle lottatorie, oltre che quelle che coprono entrambi i campi (spesso all’interno del contesto delle arti marziali ibride).

Percussioni

Lotta

Armato

Le arti marziali tradizionali che allenano il combattimento armato spesso includono un largo spettro di armi bianche, fra cui spade e armi inastate. Queste tradizioni si ritrovano soprattutto in arti come eskrimasilatKalarippayattukobudo e scherma tradizionale, specialmente quelle del rinascimento italiano e del rinascimento tedesco. Varie forme di arti marziali cinesi includono armi come parte del loro curriculum.

A volte, allenarsi con un’arma specifica può essere considerato uno stile di arti marziali di suo. Questo accade soprattutto nelle arti marziali giapponesi con discipline come il Kendō, lo Iaidō ed il kenjutsu (spada), il Jodo ed il bōjutsu (bastone) o il kyudo (arco) e il naginata.

Similarmente, le arti marziali occidentali e gli sport da combattimento includono le discipline della scherma moderna e sistemi di combattimento col bastone come la canne de combat o il singlestick, nonché il tiro con l’arco.

Per applicazione o intento

Discipline orientate al combattimento

Lo stesso argomento in dettaglio: Sport da combattimento e Difesa personale.

Nelle arti marziali occidentali, l’obiettivo principale è sempre principalmente la sconfitta di un avversario, soprattutto il suo annientamento per sopravvivere in un contesto di difesa personale o in uno scontro armato in un campo di battaglia, ma anche la semplice dimostrazione di superiorità tramite un duello, all’arma bianca (scherma tradizionale) o a mani nude (“noble art of self defense”[5][6]). Con lo sviluppo delle armi da fuoco e la regolamentazione di leggi sui diritti civili che limitavano o condizionavano certe pratiche, le arte marziali in occidente si sono gradualmente trasformate in particolari sport da combattimento (come la scherma sportiva, la lotta olimpica o il pugilato) oppure sono riemerse con la connotazione dei cosiddetti “metodi” o “sistemi” difesa personale (come Kaisendo, CQBkrav magacombativeskapap, hashita, Wilding o sambo) per far fronte a esigenze di autodifesa in un contesto urbano o per scontri da strada.

Le arti marziali orientali in genere considerano il confronto fisico giustificabile solo come mezzo di difesa. Molte di loro per contrappeso possono risultare connesse anche con la religione e la spiritualità. Numerosi sistemi sono stati fondati o diffusi o praticati da vari tipi di monaco, per esempio. Per esempio, il gatka è un’arte marziale armata creata dai sikh della regione del Punjab, mentre la casta dei Kshatriya hanno un’altra loro corrispettiva arte marziale chiamata Shastar vidya. Gli stili giapponesi, quando si preoccupano delle qualità non fisiche del combattimento, vengono influenzate fortemente dalla filosofia zen. Concetti come “mente vuota” o “mente del principiante” sono ricorrenti. L’Aikidō, per esempio, può avere una forte connotazione filosofica sul flusso dell’energia e sullo scaturire della pace, come idealizzato dal suo fondatore Morihei Ueshiba. Le arti marziali coreane pongono enfasi sullo sviluppo filosofico e spirituale del praticante. Un tema ricorrente in molti stili coreani, come il taekkyeon e il taekwondo, è il valore della “pace interiore” in un praticante, raggiungibile solo tramite la meditazione individuale e l’allenamento.

La disciplina russa del Systema mostra tecniche di respirazione e rilassamento, come elementi del pensiero della chiesa ortodossa russa, per raggiungere la consapevolezza di sé e la calma interiore, oltre che per rendere beneficio al praticante secondo vari livelli: fisico, psicologico e spirituale.[7]

Molte arti marziali, soprattutto asiatiche, includono nel loro insegnamento anche pratiche di medicina tradizionale. Questo è prevalente soprattutto nelle arti marziali indiane tradizionali che possono insegnare varie forme di medicina indiana tradizionale.[8] Le arti marziali tradizionali cinesi insegnano alcuni aspetti della medicina tradizionale cinese come il qigong, l’agopuntura, e l’agopressione.

Alcune arti marziali in varie culture possono essere praticate in una forma simile alla danza per varie ragioni, come per evocare la ferocia in preparazione della battaglia o come dimostrazione di abilità in una maniera stilizzata (quest’ultimo motivo fa sì anche che varie arti marziali si concentrino sull’esecuzione di forme o su coreografie). Alcune discipline incorporano musica, soprattutto percussioni ritmiche.